I jihadisti hanno distrutto un importante monumento archeologico a Palmira, in Siria. Si tratta del tempio di Baalshamin, un tesoro classificato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco. L’edificio è stato fatto esplodere con una grande quantità di esplosivo – ha dichiarato ieri Maamoun Abdulkarim, direttore generale delle Antichità del museo siriano.

L’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo (OSDH) ha confermato ieri la notizia della distruzione di questo monumento, eretto nell’anno 17 e successivamente ingrandito e reso ancora più bello con altre decorazioni per volere dell’imperatore Adriano. Baalshamin è il dio fenicio del cielo ed è associato a Aglibol (dio della luna) e al suo fratello minore Malkbel (dio del sole).

“Le nostre più fosche previsioni purtroppo si stanno avverando” ha deplorato il direttore del museo. I Jihadisti “hanno compiuto delle esecuzioni nel teatro antico, hanno distrutto la famosa statua del leone di Athena che si trovava all’ingresso del Museo di Palmira, hanno trasformato il museo stesso in un tribunale e in una grande prigione. Hanno potuto inoltre assassinare indisturbati l’anziano direttore delle Antichità della città” ha proseguito sconsolato Abdulkarim.

Va ricordato che l’organizzazione estremista islamica venerdì scorso ha distrutto anche il monastero cattolico di San Eliano, risalente al quinto secolo e situato nella Siria centrale, come riferito dall’Osservatorio siriano per i diritti umani. “Facendo ricorso a dei bulldozer hanno distrutto quel monastero con il pretesto che in quel luogo la gente adorava un altro Dio” ha detto Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio.

Da quando il conflitto è iniziato, secondo le Nazioni Unite sono stati distrutti o saccheggiati più di 300 siti d’importanza storica solo in Siria e in Irak. Tra questi ricordiamo quello archeologico di Nimrud, il gioiello dell’impero Assiro, che risale al tredicesimo secolo.

(com.unica, 24 agosto 2015)