“Dobbiamo lavorare per rassicurare chi critica l’accordo, Israele e Arabia Saudita innanzitutto”. A dichiararlo il ministro degli Esteri italiano Paolo Gentiloni, protagonista negli scorsi giorni assieme al ministro per lo Sviluppo economico Federica Guidi di una missione a Teheran. “Oltre a cercare affari per quando si disattiveranno le sanzioni internazionali dovute ai piani nucleari precedenti, anzi nel cercare affari, la diplomazia italiana ha delineato un proprio possibile contributo a una sorta di operazione rassicurazione verso Stati mediorientali turbati da quell’accordo”. Tra questi, Israele, con cui l’Italia cerca di fare da mediatrice sulla questione iraniana. I due paesi ne discuteranno nelle prossime ed imminenti visite in Italia del presidente israeliano Reuven Rivlin e del premier Benjamin Netanyahu. La missione iraniana del ministro Gentiloni, accompagnato da alcuni imprenditori italiani, era soprattutto diretta a siglare nuovi accordi economici con Teheran: “Questa visita rappresenta una luce verde per la futura presenza delle società italiane nel settore energetico”, ha assicurato il ministro del Petrolio iraniano Bijan Zanganeh, spiegando che “l’obiettivo sono investimenti congiunti”. E per facilitare questi ultimi, presto il presidente Rohani verrà in visita a Roma.

(com.unica, 6 agosto 2015)