Al termine di un negoziato lunghissimo durato ben trenta ore l’Eurosummit ha trovato finalmente un accordo per mantenere la Grecia nell’eurozona. Lo ha annunciato il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk, il quale ha spiegato alla stampa che il pacchetto comprende un programma di supporto finanziario grazie al fondo salva-stati. Inoltre è stato ottenuto l’impegno da parte del governo di Atene a una serie di riforme (di cui ancora non si conoscono i dettagli) che il parlamento greco dovrà approvare in settimana. Subito dopo il vertice Angela Merkel ha spiegato che “l’accordo raggiunto ha più vantaggi che svantaggi”, anche se la fiducia verso Atene resta “da ricostruire”. Secondo quanto si è appreso piano finanziario ammonterebbe a circa 82-86 miliardi.

Dopo le forti resistenze iniziali, Tsipras ha dovuto accettare la presenza del Fmi nella gestione del piano di salvataggio. Pare che questa fosse una delle condizioni necessarie imposte dai cosiddetti “falchi” dell’Europa del nord per far passare il piano di aiuti. Ora Tsipras avrà il compito di far digerire il piano al suo Parlamento, e in particolare a una larga parte di Syriza, che non nasconde i malumori per l’accordo. Il premier greco ha voluto infatti sottolineare le conquiste ottenute nel negoziato: “Abbiamo evitato il trasferimento dei nostri beni all’estero” – ha dichiarato al termine dell’Eurosummit. “Abbiamo lottato duro” a Bruxelles ora lo faremo in Grecia contro “gli interessi” consolidati, ha aggiunto Tsipras.

Ma sarà un’incombenza tutt’altro che facile per il capo del governo ellenico. Sulla stampa internazionale e su diversi blog indipendenti si sono già fatte sentire molte voci critiche: “La lista di richieste dell’Eurogruppo è pazzia”, scrive nel suo blog sul New York Times il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman, parlando di “pura vendicatività“. “È, presumibilmente pensata per essere una offerta che la Grecia non può accettare. È un grottesco tradimento di tutto ciò per cui sta il progetto europeo”.  Il quotidiano inglese “The Guardian” non ha esitato a definire “waterboarding mentale” il trattamento subito dal premier greco Alexis Tsipras, al quale sarebbe stato intimato di fare le riforme o di rassegnarsi a vedere il suo Paese fuori dall’euro e le sue banche collassare. Intanto sul web ha cominciato a diffondersi l’hashtag ‪#‎ThisIsACoup‬ (‘Questo è un colpo di Stato‘), diventato rapidamente il secondo più usato sul social network in tutto il mondo.

L’accordo è stato accolto positivamente dalle borse: listino positivo in Piazza Affari e avvio in deciso rialzo per le Borse di Parigi, di Francoforte e di Londra.

(Sebastiano Catte, com.unica 13 luglio 2015)