C’è un clima improntato a ottimismo (anche da parte dei mercati) dopo la presentazione del pacchetto di proposte di accordo del governo greco, che oggi sono arrivate sul tavolo del presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem.

Ci sono già state le prime reazioni positive da parte di molti capi di governo e dello stesso Dijsselbloem, che finora aveva assunto una posizione molto rigida. Da segnale l’intervento del capo di stato francese Hollande, che giudica le proposte greche “serie e credibili”. Hollande ha detto che il programma consegnato ieri sera da Atene ai suoi creditori mostra la determinazione della Grecia a restare nella zona euro. Il capo dello stato ha auspicato che le discussioni riprendano “con la volontà di concludere”.

Il piano greco è compreso in 20 pagine fitte e ricalca di fatto l’offerta che lo stesso Tsipras aveva fatto prima di lasciare il tavolo del negoziato con i creditori (Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale e Unione europea). Il premier greco Tsipras, nel presentarlo al suo Parlamento ha ammesso di aver dovuto proporre misure “lontane” da quanto promesso in passato, ma che l’ intesa presentata ai creditori è in sostanza “la migliore possibile” e che non sta “svendendo il popolo greco”.

L’elenco comprende l’impegno a una lunga serie di riforme con il taglio di circa 12 miliardi, l’addio alle baby pensioni, la rinuncia allo sconto dell’Iva per le isole, l’aumento delle tasse per armatori e imprese. Il governo greco chiede inoltre un prestito triennale di 53 miliardi al Fondo salva stati, che dovrebbe servire a coprire le esigenze finanziarie della Grecia fino al 2018, in particolare il rimborso di prestiti per 46 miliardi dovuti per la maggior parte a Fmi e Bce, in scadenza il 30 giugno 2018. Inoltre, tra le altre misure è previsto un aumento delle tasse sugli armatori, della tassa sui beni di lusso (dal 10 al 13%), di quella sulle imprese (dal 26% al 28%).

(com.unica/10 luglio 2015)