Papa Francesco è partito questa mattina da Roma alla volta di Quito, capitale dell’Ecuador, prima tappa del suo viaggio che lo porterà anche in Bolivia e Paraguay. Il periplo sudamericano è il più lungo che Papa Francesco affronta da quando è assurto al soglio pontificio il 13 marzo 2013.

Il successore di Pietro passerà dalle Ande alla zona amazzonica. Sono previsti incontri con i vertici della chiesa sudamericana, con le autorità politiche, con rappresentanti del mondo della cultura, della scienza, della scuola e della socialità e con i fedeli. Si tratta del nono viaggio internazionale del suo pontificato che tocca tre dei Paesi più poveri e più piccoli dell’America Latina ed ha come tema unitario annunciare il Vangelo nelle diverse realtà umane.

Prima di recarsi in aeroporto, il Papa ha ricevuto sette clochard che vivono in ripari di fortuna nell’area di San Pietro. L’incontro con i senzatetto è avvenuto intorno alle 8 in presenza dell’elemosiniere mons. Krajewski che li ha accompagnati ed è durato alcuni minuti. Al termine il Papa ha dato la sua benedizione. Un ritorno a casa in difesa dei poveri e del pianeta quello di Francesco che compie anche il primo viaggio all’estero dopo l’enciclica “Laudato sì”, con la quale ha lanciato un appello urgente a difesa dell’ambiente. Prevede dal 5 al 13 luglio sette trasferimenti aerei e ventidue discorsi in lingua spagnola, ed innumerevoli incontri che lo porteranno a contatto con migliaia di persone con un programma intensissimo scandito da un programma di quarantotto ore e due tappe in ciascuna nazione.

Il primo abbraccio con la folla sarà a Guayaquil in Ecuador, dove sono attese, come in altri grandi eventi del viaggio, circa un milione e mezzo di persone, con la Messa dedicata alla famiglia. Le tappe principali Due importanti visite ai Santuari mariani, quello della Divina misericordia a Guayaquil e dell’Immacolata a Caacupé, in Paraguay, cui anche il Papa è molto devoto. A segnare il viaggio anche diversi incontri con le fasce più svantaggiate: gli anziani in Ecuador, i carcerati a Palmasol in Bolivia e i bambini malati all’ospedale pediatrico di Asunciòn in Paraguay. Ma anche la visita al quartiere povero e acquitrinoso di Asunciòn, il Banado Norte, e la partecipazione all’incontro mondiale dei Movimenti popolari a Santa Cruz in Bolivia.L’appuntamento conclusivo del viaggio sarà quello con i giovani a Costanera il lungo fiume domenica 12 luglio in Paraguay, alla vigilia della partenza per far ritorno a Roma.

(com.unica, 5 giugno 2015)