L’Isis sta pesantemente attaccando la città siriana di Kobane dopo violenti scontri con le forze curde. Lo riferisce la Bbc citando l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Fonti curde specificano che gli attacchi dei miliziani provengono da tre lati: nord, sud e sud-est. I guerriglieri Isis hanno anche ripreso il controllo di una parte di città a nord-est di Kobane, Hassaka. Le forze curde avevano conquistato Kobane, città siriana al confine con la Turchia, lo scorso gennaio dopo una lunga campagna sostenuta anche dai raid della coalizione internazionale anti-Isis. La sconfitta dei jihadisti a Kobane aveva avuto una grande eco internazionale e assunto un alto valore simbolico. Dopo la riconquista curda, circa 30-50mila persone sono tornate a vivere tra le strade distrutte dall’assedio.

I militanti del gruppo Stato islamico che hanno lanciato nella notte un attacco a Kobane sono entrati dal confine turco, su cui sorge la città controllata dalle milizie curde. Lo ha riferito la tv di Stato siriana ma la circostanza è stata smentita dal governo turco.  

“La città è ancora sotto il nostro controllo, i terroristi hanno occupato quattro edifici di Kobane infiltrandosi nella notte”, ha dichiarato Mustafa Bali, portavoce ufficiale del Ypg, unità difesa del popolo, che si trova a Kobane. Militari Ypg presenti a Kobane parlano di una “situazione difficile”: i miliziani Isis si sono travestiti da guerriglieri curdi e perciò risulta molto difficile identificarli. Da questa mattina hanno fatto scoppiare 4 autobombe, ma le macchine con le quali sono entrati in città sono 5. I soldati Isis “sparano ai civili”, perciò l’ordine agli abitanti di Kobane è quello di non uscire di casa. Finora, secondo fonti Ypg, a Kobane sono rimaste vittime 13 persone e ci sono 70 feriti, di cui 35 molto gravi.

Cacciata da Kobane cinque mesi fa, l’Isis è tornata ad attaccare la città con tre attentati suicidi che hanno provocato numerose vittime. La prima autobomba ha causato almeno cinque morti fra la popolazione; secondo fonti locali, i jihadisti si sono inoltre impadroniti di quattro edifici, in cui si sarebbero asserragliati. La seconda autobomba è invece esplosa nei pressi del valico di frontiera con la Turchia di Mursitpinar; poco dopo è avvenuta una terza detonazione, senza che al momento sia disponibile alcun bilancio delle vittime di questo doppio attentato. I jihadisti hanno poi eseguito la condanna a morte di 23 curdi – fra cui donne e bambini – nel villaggio di Barkh Butan: nei combattimenti con i residenti del villaggio sarebbero morti almeno cinque miliziani dell’Isis. I jihadisti erano entrati a Barkh Butan questa mattina per poi ritirarsi subito dopo a causa dei bombardamenti della coalizione internazionale e dell’arrivo di rinforzi curdi che hanno circondato la località.mPer la co-leader del Partito democratico del popolo turco (Hdp), Figen Yuksekdag, l’azione militare odierna nei confronti di Kobane e dei villaggi vicini è attribuibile al sostegno della Turchia ai militanti dell’Isis.

(com.unica, 25 giugno 2015)